I cani,
vivono solo il
presente?
“I cani …
Per esempio, sembra
che ci capiscano al punto di prevedere ciò che stiamo per fare, perché sono
molto sensibili al linguaggio del corpo; ma sbagliamo nell’attribuire loro
pensiero strategico perché sono intrappolati nel presente, incapaci di
concepire cause e conseguenze delle loro azioni. “
John Bradshaw
Questo è un concetto largamente diffuso, anche tra esperti
di cinofilia.
Per molti, il cane vive nel presente, è incapace di usare la
memoria e non sa proiettarsi nel futuro.
Contesto totalmente questo modo di vedere la mente del cane e
dell’utilizzo che ne farebbe.
A mio avviso il cane è capacissimo di concepire cause e
conseguenze di quello che fa. Quello che vive nel momento è intriso di passato
ed è proiettato nel futuro, inseguendo obbiettivi precisi, utilizzando
strategie che se si rivelano inefficienti vengono prontamente cambiate.
Sa anche valutare se vale la pena perseguire un determinato
obbiettivo o se è il caso di lasciar perdere.
Credo che tutto nasca da un fraintendimento.
Noi cinofili, sappiamo che per far capire al cane che non
deve fare una determinata cosa, dobbiamo intervenire nel momento preciso in cui
sta per fare quella determinata cosa.
Esempio:
torno a casa dal lavoro e scopro che il mio cane ha fatto
delle buche nel giardino. Lo sgrido, ma lui, imperterrito, il giorno dopo,
torna a scavarne altre. Al mio ritorno a casa torno a sgridarlo. Tutto inutile.
Il cane non riesce a mettere in relazione la mia sgridata con un’azione che ha
fatto precedentemente.
Da questo, ne deriva che il cane vive nel presente?
Che il cane non ha la capacità di concepire cause e
conseguenze delle sue azioni?
Il problema sta nel fatto che la lingua, che il cane
utilizza per parlare, è diversa da quella che utilizziamo noi. Noi non
riusciamo a fargli mettere in relazione una sua azione del passato (scavo delle
buche) con quello che gli stiamo dicendo in questo momento.
Quindi, noi cinofili, insegniamo che lo dobbiamo sgridare
nel momento in cui sta per scavare la buca.
Il nostro vero problema, nella relazione con il cane, è la
comunicazione.
Non possiamo sostenere che il cane è imprigionato nel
presente solo perché non sa interpretare la nostra lingua.
Romano Sparapan

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